La nascita del GIRO di SICILIA

1912: NASCITA del GIRO DI SICILIA
Dopo un sorprendente ed entusiasmante debutto della Targa Florio, culminato con la trionfale edizione del 1907 le manifestazioni che seguirono, dal 1908 e sino al 1911, non si mostrarono all’altezza delle aspettative.
Diverse le cause di questo declino: fra tutte la ritenuta pericolosità attribuita alle corse automobilistiche ma anche la mancata partecipazione di prestigiosi piloti e di importanti case automobilistiche, per proseguire con i disagi dovuti alle tragiche conseguenze del terremoto di Messina nel 1908.

Come se non bastasse l’improvviso crescente interesse per il settore aeronautico, che andava sviluppandosi rapidamente, distoglieva l’attenzione del mondo dell’automobile. Sebbene intimorito da queste avverse coincidenze ma per niente disposto a rinunciare ai suoi progetti, Vincenzo Florio cambia strategia inventando, per la sua Targa, il “Giro di Sicilia”: una gara da far disputare lungo le strade che costeggiano la Sicilia e non più, come nelle sei precedenti edizioni, sul percorso del Grande Circuito delle Madonie.

Determinato a rinverdire i fasti della Targa Don Vincenzo avrebbe garantito così alla sua creatura quella continuità che l’avrebbe resa leggendaria. Per di più il nuovo percorso avrebbe costretto le Autorità a migliorare la viabilità dell’intera isola con positive ricadute sui trasporti e sul turismo ancora poco sfruttato.

Il Comitato Organizzatore, presieduto dallo stesso Vincenzo Florio, avute garanzie di fattibilità, disegna quindi un percorso che partendo da Palermo si snoda per tutto il periplo della Sicilia per ritornarvi dopo una percorrenza di quasi 1000 Km. Il premio messo in palio per il vincitore è la VII Targa Florio, il 25 maggio 1912. Nel piazzale di Palermo Villarosa una moltitudine di vanesi spettatori applaude i numerosi concorrenti al via.

Il successo è strepitoso: la Targa Florio  è salva! La partenza viene data di buon mattino alle 07.53 dai cronometristi Lucio Tasca e Girolamo Petrulla. I concorrenti si distanziano di 10’ gli uni dagli altri.

A Cefalù, Berra (de Dion ) è costretto al ritiro, subito seguito da Matteo-Chiesa (Isotta Fraschini). A Messina l’inglese Cyril Snipe (SCAT), in prima posizione, ha un vantaggio di 4’ sull’altra SCAT di Ceraino. Vincenzo Florio, anch’egli in gara, a bordo di una Mercedes 60 HP, sulla quale avevano preso posto anche i suoi amici Guido Airoldi, Clemente Ravetto e Nino Sofia (giornalista del giornale “L’ORA”) esce di strada nei pressi di Melilli: l’incidente provoca seri danni alla vettura, mentre i quattro occupanti non riportano che il forzato ritiro della corsa. A Catania si era anche ritirato il favorito Ceraino con la sua SCAT. Sopraggiunta la notte inizia anche a farsi sentire la fatica determinando ritiri ed incidenti e non si è ancora che a metà del percorso.

All’alba soltanto diciassette, dei 26 partenti, sono ancora in gara, con in testa l’Inglese Cyril Snipe che sta dominando il “parterre” con notevole vantaggio sugli inseguitori. Ma anche per Snipe sopraggiunge la fatica al punto che giunto in prossimità di Trapani ferma la vettura scegliendo un posto dove riposarsi. Ma il previsto breve riposo si trasforma presto in sonno profondo ed il rischio di venire sopraggiunto si fa improvvisamente concreto.

Accortosi della situazione Pedrini, suo copilota ,tenta invano di risvegliarlo strattonandolo ma non riuscendovi si vede costretto a lanciargli addosso un secchio colmo di acqua gelida che finalmente sortisce l’effetto desiderato. A Snipe non resta che riprendere in mano il volante, inzuppato d’acqua com’è, e volare alla volta di Palermo dove giunge con il tempo 24.37’09’’ 4\5.

Più tardi taglia il traguardo la Lancia di Garretto-Guglielminetto con un ritardo di 30’18’’ 4\5.

Per ultima sopraggiunge la coppia Primaversi-Indenni, su Primavesi con il tempo di 39.24’.00, a 14.57’40’’ 1\5 dai primi.

 

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